Contro Corrente

23/11/2016: Contro Corrente ottiene la Mention d’Honneur al FICTS 2016, il Campionato Mondiale del Cinema, della Televisione e della Comunicazione Sportiva. Scarica il comunicato stampa (foto e comunicato)
23/3/2016: Presentazione Contro Corrente al Circolo Nautico Stabia. Scarica la cartella stampa (foto e comunicato)

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TITOLO: Contro Corrente
PRODUZIONE: Pragma
GENERE: Documentario Sportivo, Drammatico
ANNO: 2016
DURATA: 58′
PAESE: Italia, Francia
REGIA: Nicola D’Auria e Vincenzo Martone
TRATTAMENTO: Nicola D’Auria e Vincenzo Martone
PROTAGONISTI: Francesco Schisano, Giuseppe Abbagnale, Carmine Abbagnale, Antonio La Padula, Catello Amarante, Gioacchino Cascone
FOTOGRAFIA: Gaetano Volpe
MONTAGGIO: Dario Volpe, Vincenzo Martone, Nicola D’Auria
MUSICHE: Ivan Suardi, Gerardo Attanasio

Francesco, 23 anni, è un atleta del Circolo Nautico Stabia – uno dei club di canottieri più titolati d’Italia. Alla sua giovane età ha già vinto due ori mondiali ed ha primeggiato nella nazionale italiana nel 2 senza in coppia col collega e amico di sempre Vincenzo Serpico. Nel 2013 a causa di una strana aritmia cardiaca, gli viene ritirata l’idoneità sportiva. La vita che ha sacrificato per il canottaggio dall’infanzia gli scivola per sempre tra le mani. Per un anno vede i compagni di squadra vincere le gare, vede Vincenzo entrare nelle Fiamme Oro – il solo modo per vivere di canottaggio, uno sport povero ma pieno di passione. Francesco è deciso ad abbandonare la sua carriera di sportivo. La famiglia e gli amici non lo abbandonano e lo aiutano a riprendersi dal duro colpo. Ritorna l’idoneità e con essa la voglia di lottare per i sogni di una vita.  Prima la nazionale e poi il mondiale, ecco gli obiettivi di Francesco.

Sulla banchina del porto di Castellammare i canottieri del Circolo Nautico Stabia mettono a mare le barche. E’ l’alba.

I canottieri iniziano a vogare superando le barche ancorate nel porto, i muscoli si risvegliano, le gambe e le braccia iniziano a spingere, il cuore pulsa. Tutto accade all’ombra del Vesuvio, che osserva con l’orgoglio di un padre i suoi atleti.

Francesco e Vincenzo si muovono all’unisono, la barca scivola sull’acqua e si conquista il campo di allenamento. L’allenamento, ogni allenamento, è duro. Oggi, l’allenamento prevede 6000 metri di fondo sull’acqua, bisogna coprire il tratto di costa che dai cantieri navali arriva al mitico Scoglio di Rovigliano. Gioacchino, oggi allenatore ieri campione del Circolo Nautico Stabia, guida l’allenamento dalla barca. Il megafono amplifica le sue urla. “Leggeri in ripresa! Chiudete, chiudete!”. I consigli preziosi sono per Francesco, Vincenzo e per tutti i ragazzi che all’alba, prima di andare a scuola, scendono in barca ad allenarsi sulle onde del mare.

E’da queste mattinate che passa la strada che conduce alla vittoria, è su questi mari che sono cresciuti e si sono affermati i campionissimi del passato, oggi simbolo dello sport nazionale, gente del calibro di Giuseppe e Carmine Abbagnale. Il loro esempio è uno stimolo fortissimo per i ragazzi che si allenano oggi.

L’allenamento termina e i ragazzi rientrano al circolo. Uno alla volta conquistano la banchina e, poi, i componenti delle singole squadre tutti insieme ad issare la propria barca ed i remi che devono essere scrupolosamente risistemati ai loro posti. Sudore, precisione, forza, cura e passione. Sono queste le basi per un canottiere al Circolo Nautico Stabia.

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